Leotia lubrica (Scop. : Fr.) Pers.

 L. gelatinosa Hill - L. viscosa Fr. - L. aurantipes (S. Imai) F.L. Tai -  L. portentosa (S. Imai & Minakata) F.L. Tai

Carica immagine ingrandita

Leotia lubrica

Principali caratteri identificativi: Sporoforo (ascoma) composto da un cappello fertile largo fino a 1,5 cm, sorretto da un gambo alto fino a 6,5 cm. Cappello da globoso a subgloboso, spesso superiormente schiacciato, a volte lobato-gibboso, con orlo nettamente separato dal gambo e arrotondato-involuto; superficie fertile (imenoforo) liscia e viscida, da gialla a verdastra. Gambo cilindrico, spesso solcato longitudinalmente, a volte allargato alla base, liscio, da giallo a giallo-verdastro, ma sempre più chiaro del cappello, decorato in alto da fini squamette piùscure. Carne gelatinosa, abbastanza tenace, giallastra, con odore e sapore non significativi.

Caratteri microscopici: Spore da ellissoidali-allungate a cilindrico-fusiformi, lisce e ialine, 20-25 × 4-5 μm, dotate di 5-7 setti trasversali.

Habitat e fenologia: Specie molto comune, con diffusione mondiale, ma non abbondante. Cresce in gruppi poco numerosi e può essere rinvenuta in qualsiasi tipo di bosco e a tutte le altitudini, ma sempre in punti molto umidi, su terreno nudo o tra il muschio.

Commestibilità: L. lubrica è una specie tossica; è stato dimostrato che contiene sostanze tossiche di una certa potenzialità, le stesse contenute nella mortale Gyromitra esculenta (Pers. : Fr.) Fr., anche se in quantità minori. L. lubrica può quindi scatenare la pericolosa sindrome giromitrica, a lunga incubazione (consulta l'articolo sugli avvelenamenti). Sembra che le intossicazioni causate da L. lubrica siano satte dovute ad un suo scambio con il commestibile Craterellus lutescens (Fr. : Fr.) Fr. (ovviamente da parte di un raccoglitore poco attento per non dire incurante di ciò che raccoglie). Nei primi stadi, infatti, C. lutescens può crescere nello stesso habitat, presentare gli stessi colori e si sviluppa di solito con fruttificazioni estese, a tappeto; quest’ultima particolarità potrebbe portare a raccoglierlo con distrazione, almeno dopo un certo numero di esemplari, cioè senza una adeguata verifica dei suoi caratteri distintivi, incappando nell’errore.

Specie a confronto: L. lubrica risulta di immediata identificazione già al momento della raccolta se si tiene conto del colore generale dello sporoforo, della sua consistenza gelatinosa e dell’aspetto particolare con cappello più o meno globoso o schiacciato e bordo involuto. Di essa, in letteratura, specialmente quella più datata, si trovano descritte molte varietà e forme (una ventina in tutto) che evitiamo di riportare perché riconducibili alla specie tipo o difficilmente interpretabili.
La rara L. atrovirens Pers. : Fr. è più piccola, presenta cappello verde scuro e diversa microscopia, con spore mediamente più corte e più larghe, con un solo setto. Altre Leotia sono ancora più rare e, in generale, non presentano tonalità giallo-verdastre. L. lubrica è simile nella forma a Sarcoleotia globosa (Sommerf. : Fr.) Korf che, però, si individua immediatamente per i suoi colori scuri. Anche Cudonia circinans (Pers. : Fr.) Fr. è di forma simile, ma è più piccola, non è gelatinosa, non presenta componenti cromatiche gialle o verdi oltre che essere diversa microscopicamente.

Inquadramento:

  • DIVISIONE: Ascomycota
  • SUBDIVISIONE: Pezizomycotina
  • CLASSE: Leotiomycetes
  • SUBCLASSE: Leotiomycetidae
  • ORDINE: Helotiales
  • FAMIGLIA: Leotiaceae

Note e curiosità: NN