Sarcoleotia globosa (Sommerf. : Fr.) Korf

 S. nigra S. Ito & S. Imai - S. clandestina (Rahm) Rahm - S. platypoda (DC. : Fr.) Maas Geest.

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Sarcoleotia globosa

Principali caratteri identificativi: Sporoforo (ascoma) composto da un cappello fertile largo fino a 1 cm, sorretto da un gambo alto fino a 5 cm. Cappello convesso, globoso negli esemplari giovani, ma presto schiacciato superiormente, da ondulato a guancialiforme, a volte gibboso oppure depresso al centro, con orlo sempre involuto, contiguo al gambo nei primi stadi di sviluppo, poi sempre più differenziato e distante fino a lasciare uno spazio circolare tra gambo e cappello; superficie fertile (imenoforo) quasi liscia, non viscida, bruno-rossiccia nei primi stadi di sviluppo, ma presto bruno-nerastra. Gambo irregolare, solitamente svasato in alto, mentre nella parte mediana può presentarsi cilindrico, schiacciato o longitudinalmente solcato, a volte anche ritorto, con base difforme o attenuata, finemente fioccoso-squamoso in alto, quasi liscio in basso, di colore bruno seppia o ocraceo scuro, sempre più chiaro del cappello, impallidente nella parte superiore, spesso con una zona biancastra alla base. Carne elastica, non gelatinosa, abbastanza tenace, grigio-violacea nel cappello, molto più chiara nel gambo, con odore e sapore non significativi.

Caratteri microscopici: Spore lisce, ialine, da clavate a fusiformi, leggermente ricurve, pluriguttulate, con 2-5 setti trasversali, iodio positive, in gruppi di 8 negli aschi.

Habitat e fenologia: S. globosa ha una distribuzione artica o boreo-oroartica. Per l’Europa sono state pubblicate raccolte effettuate in Fennoscandia, Islanda, Germania, Paesi Bassi, Danimarca e in Svizzera, sempre in habitat con condizioni ambientali riconducibili alle aree climatiche sopra citate; anche la raccolta qui documentata proviene dalle Alpi svizzere, precisamente dalle sponde del lago di Codagno (Quinto), a 1923 m s.l.m. (Canton Ticino), su muschio, mentre non ci risultano al momento segnalazioni per il territorio italiano.

Commestibilità: Anche se non risulta che abbia causato intossicazioni, S. globosa è comunque da ritenersi inadatta al consumo alimentare, perché di piccole dimensioni, scarsa carnosità e di consistenza elastica o gelatinosa.

Specie a confronto: S. globosa risulta inconfondibile rispetto alle specie rinvenibili in Italia. Nella forma assomiglia molto a Leotia lubrica (Scop. : Fr.) Pers. oppure ad una Cudonia, ad esempio  Cudonia circinans (Pers. : Fr.) Fr., ma il colore scuro del cappello fuga immediatamente ogni possibilità di confusione.
La confusione è invece possibile se si considerano specie nord ed extra europee; tra queste, la più simile è Nothomitra cinnamomea Geest. della quale è stata confermata l’appartenenza alla stessa famiglia delle Geoglossaceae. Il carattere macroscopico che permette di separare tra loro
le due specie è costituito dal margine inferiore dell’imenoforo che in S. globosa è sempre involuto, come “arricciolato” verso l’interno, mentre in N. cinnamomea è libero, cioè disteso, almeno negli esemplari maturi.

Inquadramento:

  • DIVISIONE: Ascomycota
  • SUBDIVISIONE: Pezizomycotina
  • CLASSE: Geoglossomycetes
  • SUBCLASSE: Incertae sedis
  • ORDINE: Geoglossales
  • FAMIGLIA: Geoglossaceae

Note e curiosità: NN