Gyromitra esculenta (Pers. : Fr.) Fr.falsa spugnola |
Principali caratteri identificativi: I caratteri tipici di G. esculenta sono il cappello cerebriforme e irregolarmente globoso, composto da numerose pliche (pieghe) disposte in modo disordinato, con colorazione che varia dal bruno-rossastro al bruno scuro a maturazione; il gambo è bianco e anch’esso irregolare, costolato, lacunoso, talvolta schiacciato oppure ingrossato e l’intero sporoforo è di consistenza fragile e cavo all’interno. Può raggiungere buone dimensioni, fino a 15 cm di diametro del cappello. Caratteri microscopici: Le spore sono ellissoidali e lisce, con dimensioni medie di 18-20 × 9-10 µm. Habitat e fenologia: G. esculenta è una specie primaverile che cresce da marzo a maggio, preferibilmente in luoghi umidi in associazione con pini, più raramente anche sotto abeti. È rinvenibile dalla pianura alla media montagna, in genere a gruppi di numerosi esemplari, ma anche solitaria. Commestibilità: G. esculenta è una specie velenosa, potenzialmente mortale, che causa avvelenamenti a lunga incubazione identificabili con la sindrome giromitrica. Specie a confronto: Dopo averla osservata anche una sola volta, G. esculenta diviene una specie di facile identificazione già al momento della raccolta. La specie più prossima è G. gigas (Krombh.) Cooke che si differenzia per la colorazione giallastro-ocracea e toni bruni solo a maturazione, il cappello meno cerebriforme, con poche pliche; inoltre è molto diversa microscopicamente, per questo riportata in qualche testo nel genere Discina, in quanto presenta spore più grandi, fino a 25-28 µm di lunghezza, con due evidenti appendici (prolungamenti) alle estremità. Con spore lisce è possibile incontrare G. infula (Schaeff. : Fr.) Quél., molto più rara, che, però, presenta anch’essa colorazioni più chiare e cappello da quasi liscio a mitriforme, anziché cerebriforme come si osserva in G. esculenta. |
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Inquadramento:
Note e curiosità: G. esculenta (dal latino esculentus = commestibile), venduta da essiccata o da conservata sott’olio nel Centro e nell’Est Europa fino a pochi anni fa, probabilmente ancora oggi consumata in certe zone, causa avvelenamenti a lunga incubazione molto pericolosi, secondo alcuni studi con mortalità fino al 14,5%. Nell’Europa orientale sono stati registrati decessi tra i bambini e intossicazioni per inalazione di spore in forte quantità anche su pazienti che lavoravano nelle aziende di preparazione di questa specie per il commercio. |