Lactarius deliciosus (L. : Fr.) GrayL. vinicola (Smotl.) Z. Schaef. - L. deliciosus var. lamelliporus Barla - L. deliciosus var. lateritius Blum - Lactaria lateritia Pers. rossella, sanguinello |
Principali caratteri identificativi: L. deliciosus
si riconosce per il latice color carota, il cappello decorato da
zonature, specialmente al bordo, per lo più composte da scrobicoli che,
in condizioni tipiche, si ritrovano numerosi anche sulla superficie del
gambo. Caratteri microscopici: Presenta basidiospore da ovoidali a largamente ellittiche, ricoperte da creste che formano maglie quasi complete, con dimensioni medie di 8-9 × 6-7 µm. Habitat e fenologia: L. deliciosus è un specie molto comune e abbondante, esclusiva delle pinete mediterranee, dalla pianura alla media montagna. In Toscana cresce da inizio autunno da inverno inoltrato e non teme il freddo resistendo fino alle prime gelate. Commestibilità: L. deliciosus è una specie commestibile, discretamente apprezzata in alcune zone della Toscana ma non solo. Lo scambio con altre specie a latice colorato di rosso o arancio non comporta rischi essendo tutte commestibili anche se, alcune di queste, di qualità molto scadente. Specie a confronto: Si tratta di una specie facilmente identificabile con l’osservazione di pochi e macroscopici caratteri. Tra le specie simili, con latice colorato di rosso o arancio, c’è L. salmonicolor R. Heim & Leclair, con meno tendenza all’inverdimento delle superfici, il colore più chiaro di tutto lo sporoforo, tendente al salmone (da cui il nome) e l’habitat esclusivo sotto abete bianco. Sotto abete rosso è invece molto comune e abbondante L. deterrimus Gröger, con cappello poco o niente zonato, tendenza ad un forte e precoce inverdimento e, soprattutto, con gambo liscio, senza scrobicoli, se non occasionali e appena accennati. Raro ma presente nelle nostre zone sotto pino, sempre con latice color carota, è L. quieticolor Romagn., così chiamato per evocare nel colore del cappello il L. quietus (Fr. : Fr.) Fr., cioè grigio-bruno-violaceus che, assieme alla taglia mediamente minore, lo differenzia bene dal L. deliciosus. Con latice color carota che però diviene vinoso dopo qualche minuto di esposizione all’aria, c’è il L. semisanguifluus R. Heim & Leclair, raro nelle nostre zone, anch’esso rinvenibile sotto pino e più scuro del L. deliciosus. |
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Inquadramento:
Note e curiosità: Con clima molto umido e caldo è facile raccogliere esemplari di L. deliciosus con imenoforo (lamelle) invaso da un altro fungo, parassita dello stesso Lactarius, Hypomyces lateritius (Fr. : Fr.) Tul. & C. Tul., in letteratura indicato spesso e impropriamente come Peckiella deformans (Fr.) Maire. Questa specie si presenta come una crosta bianca e rigida cosparsa da piccoli pori. Come reazione, gli sporofori di L. deliciosus attaccati da H. lateritius, ormai privi delle lamelle, presentano carne più dura e compatta. La presenza del fungo parassita non ne altera le proprietà organolettiche e il L. deliciosus resta commestibile anche in queste condizioni. La stessa cosa accade per gli altri Lactarius di questo gruppo. |