Suillellus luridus (Schaeff. : Fr.) Murrill

Boletus luridus Schaeff. : Fr. - B. rubeolarius (Bull.) Bull. - B. perniciosus Roques - B. sordarius Fr. - B. variicolor Gramberg

boleto lurido, ferraiolo, ferrè, vero

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Suillellus luridus

Principali caratteri identificativi: Specie dal portamento robusto, con cappello che raggiunge i 25 cm di diametro, emisferico abbastanza regolare, raramente guancialiforme o gibboso, con superficie pileica tipicamente vellutata, un po’ vischiosa a tempo umido, di colore molto variabile, da olivastro a bruno-rugginoso. Gambo massiccio, sodo, inizialmente sempre allargato alla base, clavato, poi più slanciato, anche fino a cilindrico, colorato di giallo, giallo-arancio sul fondo, spesso con base rosso-porpora, e ricoperto da un reticolo in rilievo a maglie esagonali allungate. Imenoforo con tubuli lunghi, da gialli a verdi, blu al taglio, e pori piccoli e rotondi, con colorazione variabile dal giallo al rosso scuro, anch’essi viranti alla pressione. Carne spessa, soda e compatta, di colore giallo chiaro e solitamente rossa a contato coi tubuli (ma non sempre), al taglio velocemente virante al blu, con odore fruttato e sapore dolce.

Caratteri microscopici: Presenta spore fusiformi, lisce, guttulate, 11-16 × 5-8 μm, bruno-olivastre in massa.

Habitat e fenologia: S. luridus è una specie abbastanza comune dalla pianura alla media montagna, soprattutto sotto latifoglie come carpino, castagno, quercia, ecc…, più raro sotto conifere. Fruttifica dall’estate all’autunno e predilige gli spazi aperti come le radure boschive o i margini di strade e sentieri.

Commestibilità: Buon commestibile solo dopo prolungata bollitura che consente di eliminare le sostanze tossiche tremolabili contenute nella carne.

Specie a confronto: Si può confondere con Neoboletus luridiformis (Rostk.) Gelardi, Simonini & Vizzini (= Boletus erythropus Pers.), anch’esso commestibile dopo cottura per la presenza delle stesse tossine termolabili, che, però, ha gambo privo di reticolo, ricoperto da una fitta punteggiatura rossa, cappello più scuro e carne sempre gialla a contatto coi tubuli. Suillellus comptus (Simonini) Vizzini, Simonini & Gelardi (= Boletus comptus Simonini) si presenta come un S. luridus con toni rosati sul cappello e con reticolo assente o, se presente, solo accennato nella parte superiore del gambo. S. queletii (Schulzer) Vizzini, Simonini & Gelardi (= B. queletii Schulzer) presenta anch’esso gambo senza reticolo, di colore giallo, con una parte inferiore ben delimitata di colore rosso-barbabietola, anche nella carne interna. Suillellus mendax (Simonini & Vizzini) Vizzini, Simonini & Gelardi (= Boletus mendax Simonini & Vizzini), descritto solo nel 2013, presenta un gambo con superficie intermedia tra quello di Neoboletus luridiformis e quello di S. luridus, cioè reticolato in alto e punteggiato di rosso in basso.

Inquadramento:

    • DIVISIONE: Basidiomycota
    • SUBDIVISIONE: Agaricomycotina
    • CLASSE: Agaricomycetes
    • SUBCLASSE: Agaricomycetidae
    • ORDINE: Boletales
    • FAMIGLIA: Boletaceae

      Note e curiosità: Il genere Suillellus, la cui specie tipo è proprio S. luridus, è assai antico, introdotto dall'americano Murrill nel lontano 1909. Tuttavia, è stato poco utilizzato nella storia e considerato rientrante nel vasto genere Boletus. Negli anni 2013-2014, grazie agli studi basati su biologia molecolare, è stato possibile stabilirne definitivamente l'autonomia.