Clathrus archeri (Berk.) Dring

Lysurus archeri Berk. apud Hooker - Pseudocolus archeri (Berk.) Lloyd - Anthurus archeri (Berk.) E. Fisch. - A. mullerianus Kalchbr.

 

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Clathrus archeri

Principali caratteri identificativi: Quando è ancora chiuso, stato di ovolo, C. archeri si presenta con una forma subglobosa leggermente allungata verso l’alto, 2-6 × 1,5-4 cm, bianca, con alla base numerosi cordoni rizomorfici. Allo stadio adulto lo sporoforo si sviluppa verticalmente con 5-7 bracci appuntiti (ricettacolo), rosso-corallo, più chiari all’esterno, con aspetto spugnoso, alti fino a 5-7 cm e recanti sulla superficie interna la gleba; questi sono inizialmente uniti in punta per poi separarsi e cadere lateralmente così che lo sporoforo assume una caratteristica forma che ricorda una stella od un fiore. La gleba è inizialmente inodore e chiara, trasparente, per poi divenire fetida e verde scuro a maturazione.

Caratteri microscopici: Presenta spore da cilindriche ad ellissoidali, lisce, con dimensioni medie di 5-7 × 1,5-3 µm, a volte guttulate.

Habitat e fenologia: C. archeri può crescere potenzialmente ovunque purché il substrato sia ricco di humus, come tutte le Phallales, ma risulta raro in Toscana come anche nel resto d’Italia. La raccolta raffigurata, molto copiosa, con decine di esemplari in tutti gli stadi di sviluppo, è stata effettuata nel novembre 2006 in località S. Caterina del comune di Sarzana (SP), al di sotto dei 100 m s.l.m.

Commestibilità: C. archeri è una specie innocua ma da ritenere non commestibile per il forte odore sgradevole che emana e la consistenza gelatinosa della carne.

Specie a confronto: Vista l’apertura dei bracci allo stadio adulto, l’unica specie con cui può essere confuso è Pseudocolus fusiformis (E. Fisch.) Lloyd, molto raro, che, però, presenta un ricettacolo con struttura tubulare, anziché spugnosa, un numero minore di bracci, non più di 4, ed è di taglia più piccola.

Inquadramento:

    • DIVISIONE: Basidiomycota
    • SUBDIVISIONE: Agaricomycotina
    • CLASSE: Agaricomycetes
    • SUBCLASSE: Phallomycetidae
    • ORDINE: Phallales
    • FAMIGLIA: Phallaceae

      Note e curiosità: Come per Clathrus ruber L.: Pers., la gleba mucillagginosa e nauseabonda a maturità attrae gli insetti che si nutrono delle sostanze zuccherine in essa contenute. Le spore, che in parte vengono ingerite e in parte restano attaccate agli insetti grazie alla consistenza appiccicosa della gleba, vengono così diffuse nell’ambiente circostante.