Albatrellus subrubescens (Murrill) Pouzar

Principali caratteri identificativi: Fungo di medie dimensioni che si presenta a volte singolo, ma normalmente aggregato con altri esemplari, con cappello fino a 10-13 cm, irregolare, da convesso a depresso, con margine ondulato. La superficie è liscia o leggermente pruinoso-vellutata, di colore bianco, macchiata di giallo chiaro, giallo-ocra o ocra-aranciato con l’età o con il tempo secco, fino al rosso-vinoso, specialmente sul gambo; si screpola nella parte centrale del cappello formando delle piccole verruche di colore bruno-arancio, tendenti al violetto. I tubuli sono lunghi 1-4 mm, appena decorrenti, concolori alla superficie poroide che è di colore biancastro, con tonalità aranciate o verdastre, fino al colore aranciato intenso alla pressione. I pori sono piccoli (2-4 per millimetro), angolosi e irregolari. Il gambo è centrale o eccentrico, leggermente clavato, pieno, di colore giallo chiaro, con macchie brune tendenti al rosso ossido. Carne bianca, cassante, inodore e consapore di nocciola.

Caratteri microscopici: Spore da subglobose ad ovoidali, 3,5-5 × 2,5-4 μm, lisce, ialine (trasparenti), guttulate, con appendice ilifera evidente.

Habitat e fenologia: Specie comune che fruttifica nei boschi di conifere, specialmente pino silvestre (Pinus sylvestris) e pino marittimo (P. pinaster), ma anche sotto abete rosso (Picea abies). Comune e abbondante in macchia mediterranea.

Commestibilità: In certi testi viene riportato come commestibile, mentre in altri è ritenuto un sospetto tossico. Non avendo esperienza diretta, consigliamo di astenersi dal consumarlo.

Specie a confronto: Si può confondere con A. ovinus (Schaeff. : Fr.) Kotl. & Pouzar che però ha tonalità verdastre e non si macchia di ocra-arancio.
Avendo lo stesso habitat, potrebbe essere confuso con Hydnum albidum Peck, anch’esso comune in area mediterranea, il quale, però, presenta imenoforo ad aculei anziché poroide.

Inquadramento:

Note e curiosità: NN