Stropharia rugosoannulata Farl. ex MurrillS. ferrii Bres. - Geophila rugosoannulata (Farl. ex Murrill) Kühner & Romagn. - Naematoloma rugosoannulatum (Farl. ex Murrill) S. Ito - Psilocybe rugosoannulata (Farl. ex Murrill) Noordel. |
Principali caratteri identificativi: Specie di dimensioni medio-grandi, con cappello inizialmente convesso, poi appianato che può raggiungere i 20 cm di diametro, molto carnoso, spesso con residui di velo di colore biancastro. La cuticola, facilmente separabile, si presenta di colore amaranto o bruno-violaceo nella forma tipica e completamente di un giallo pastello uniforme nella forma lutea Hongo. Lamelle annesse al gambo, arrotondate con filo crenulato, inizialmente bianche poi grigie e tendente al violaceo a maturazione. Gambo piuttosto robusto, tendenzialmente meno robusto nella forma lutea, cilindrico, alto fino a 20 cm, con diametro fino a 3 cm, eccezionalmente 30 × 5 cm, leggermente attenuato all'apice; alla base si notano evidenti e lunghe rizomorfe di colore bianco. Anello ampio e consistente, membranaceo, con evidenti striature sulla superficie superiore, di colore bianco, macchiato dalle spore in massa a maturazione. Carne bianca, senza viraggi, con leggero odore di patata cruda o rapa; sapore dolciastro, mite e leggermente astringente. Caratteri microscopici: Spore ellissoidali, 11-13 × 6-9 μm, lisce, con poro germinativo, bruno nerastre al microscopio ottico. Sporata bruno violacea. Habitat e fenologia: S. rugosoannulata è una specie saprotrofa che cresce allo stato selvatico o coltivata (vedi commestibilità) su suoli ricchi di humus e con detriti vegetali, come ad esempio campi coltivati a mais, soprattutto con concime equino o comunque su terreno molto azotato; viene segnalata anche su terreno sabbioso. Trovando le proprie condizioni preferite su moderni compostaggi, può "intrufolarsi" anche in altri tipi di coltivazione, ad esempio di erbe mediche coltivate per scopi erboristici. S. rugosoannulata è rinvenibile principalmente in primavera, più raramente in autunno. Come da noi riscontrato e come anche segnalato in letteratura, la forma tipica e la forma lutea crescono sovente nella stessa stazione e nello stesso momento, senza però che i rispettivi esemplari si mescolino. Commestibilità: Vista la carnosità degli esemplari e l'invitante carne bianca immutabile, è superfluo dire che S. rugosoannulata abbia suscitato curiosità alimentari sin dai tempi della sua scoperta. In seguito, da quando ne è stata dichiarata la commestibilità, grazie al substrato di crescita preferenziale facilmente riproducibile in modo artificiale, è divenuta anche una specie commercialmente coltivata nel Centro e Nord Europa, specialmente in Germania, Austria e Paesi Bassi, oltre che a livello amatoriale. Tuttavia, negli ultimi anni sono state segnalate lievi intossicazioni, perlopiù da ricondurre a intolleranze gastrointestinali; sembra che siano state causate da esemplari cresciuti allo stato selvatico, per cui alcuni autori ritengono sicuri quelli provenienti da coltivazioni controllate. Altri autori, ai quali ci allineiamo, preferiscono invece seguire una linea più cauta e sconsigliarne comunque il consumo alimentare. Specie a confronto: La grossa taglia e la carnosità degli esemplari, unitamente al colore delle lamelle, permettono di identificare S. rugosoannulata con facilità già al momento della raccolta. L'unica specie che potrebbe ingannare il neofita è S. hornemannii (Fr.) S. Lundell & Nannf., anch'essa di buona taglia e con colorazione simile specialmente nei giovani esemplari, che però presenta un gambo ricoperto da squame fioccose. Nel caso in cui le squame vengano asportate, per eccessiva manipolazione o a causa delle condizioni atmosferiche, può essere osservato l'anello che in S. hornemannii è fugace e sottile, mentre in S. rugosoannulata è ampio, persistente e superiormente striato. Esemplari giovani, con cappello chiuso e imenoforo (lamelle) non ancora visibile, possono presentarsi così tozzi da somigliare ad un porcino, specialmente nel caso di cappello con dominante cromatica bruna. In letteratura si trova citata anche S. eximia Benedix, probabilmente riconducibile ad una forma completamente depigmentata, cioè con cappello bianco, di S. rugosoannulata. |
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Inquadramento:
Note e curiosità: NN
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