Lycoperdon utriforme (Bull. : Pers.) Jaap

L. caelatum Bull. - Calvatia utriformis (Bull. : Pers.) Japp - C. hungarica Hollós - C. tatrensis var. gruberi A.H. Smith - 

vescia, vescia maggiore

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Lycoperdon utriforme

Principali caratteri identificativi: I principali caratteri macroscopici di L. utriforme sono riconducibili al colore bianco, la buona taglia, fino a quasi 20 cm di diametro, la forma prima globoso-turbinata, poi a trottola, a volte a pera, con sommità appiattita e pseudo-gambo basale ben formato; la superficie esterna (esoperidio) è dissociata in larghe areole a formare verruche poligonali che non sono facilmente asportabili e che non decadono spontaneamente. La gleba, cioè la parte fertile della carne (parte superiore), è prima bianca, compatta, ma non dura, per poi divenire verde sempre più scuro per la maturazione delle spore. Quando è completamente verde, matura, la gleba è ben differenziabile dallo pseudo-piede basale che rimane bianco immutabile. Odore e sapore sono leggeri ma gradevoli.

Caratteri microscopici: Presenta spore da subsferiche ad ovoidali, spesso con guttule, lisce, con dimensioni medie di 3,5-6 µm.

Habitat e fenologia: L. utriforme è una specie tipicamente prativa, rinvenibile con buona frequenza nei pascoli, dalla pianura alla montagna, sia in primavera che in autunno.

Commestibilità: Come tutti i gasteromiceti epigei a carne inizialmente bianca, anche L. utriforme è una specie commestibile, almeno fino a che non maturano le spore e la gleba perde appunto il suo candore. Qualche testo la consiglia addirittura cruda, preparata a fette e condita.

Specie a confronto: Per riconoscere L. utriforme nei confronti degli altri Lycoperdon basta osservare la taglia; L. utriforme, infatti, è di gran lunga la specie più grande del suo genere.
Più facile è lo scambio con specie appartenenti al genere Calvatia da cui si differezia microscopicamente per avere spore lisce anziché verrucoso-aculeate. Macroscopicamente, invece, la specie sicuramente più simile è Calvatia fragilis (Quél.) Morgan, che si differenzia per la superficie più liscia, il colore non bianco puro e la gleba che a maturità diviene violetta, colore che diventa visibile anche sulla superficie esterna e che ha motivato un suo vecchio nome, C. lilacina (Mont. & Berk.) Henn.
C. gigantea (Batsch : Pers.) Lloyd, nella vecchia letteratura inserita spesso nel genere Langermannia, è molto più grande, fino a 90 cm di diametro, e presenta superficie liscia anziché verrucosa oltre che forma più globosa, senza pseudo-piede.

Inquadramento:

    • DIVISIONE: Basidiomycota
    • SUBDIVISIONE: Agaricomycotina
    • CLASSE: Agaricomycetes
    • SUBCLASSE: Agaricomycetidae
    • ORDINE: Agaricales
    • FAMIGLIA: Agaricaceae

      Note e curiosità: Nel corso della storia, L. utriforme è stato inserito in diversi generi a seconda del momento e della scuola di pensiero seguita, in particolare nei generi Calvatia e Lycoperdon. Ora è da considerarsi stabilmente un Lycoperdon in quanto la sua appartenenza a tale genere è stata stabilita con l'analisi del DNA.