Exidia glandulosa Fr. : Fr.E. nigricans (With.) P. Roberts - E. spiculosa (Pers.) Sommerf. - Gtraria spiculosa (Pers.) Gray - Tremella atra O.F. Müll. - T. nigricans With. - T. rubra J.F. Gmel. - T. spiculosa Pers. |
Principali caratteri identificativi: Basidiomi resupinati, singolarmente pulvinati (a forma di cuscino), raramente isolati, più comunemente confluenti tra loro a formare ammassi allungati, con aspetto da circonvoluto a cerebriforme, che ricoprono superfici fino a 30 cm di lunghezza, con spessore fino a 2 cm. La superficie esposta (imenoforo) è lucida e brillante, da grigio-nerastra a nera, indicata come raramente olivastra da Jülich (1989); questa è ricoperta uniformemente da caratteristici e minuti rilievi, ben visibili solo con la lente, definiti pustole oppure verruche glandolari. La carne degli esemplari freschi è molle, gelatinosa ed elastica, mentre, con clima molto asciutto, tutto il basidioma diviene una crosta nera e dura di circa 2 mm di spessore. Nel caso di clima particolarmente umido, la carne dei vecchi esemplari si può presentare in parte deliquescente. Odore e sapore praticamente nulli. Caratteri microscopici: Spore da ellissoidali ad allantoidi, a volte quasi cilindriche, in media 10-15 × 3,5-5,5 μm, lisce e ialine (trasparenti). Habitat e fenologia: E. glandulosa è una specie saprotrofa che colonizza ampie superfici di legno morto di latifoglie, ricoprendone solitamente la parte rivolta verso il basso; parte della letteratura ndica la possibilità di rinvenirla, seppur raramente, anche su legno di aghifoglie. Può crescere in qualunque mese ed èmolto diffusa, ma risulta comune solo in certi anni. Commestibilità: Per la consistenza gelatinosa e tenace della carne, E. glandulosa è da considerare non commestibile. Specie a confronto: Unitamente all’aspetto dei basidiomi tra loro ammassati, se vengono osservate le verruche sulla superficie imenoforale, E. glandulosa risulta facilmente identificabile. Per l’aspetto potrebbe essere confusa con E. pithya Fr. : Fr., che, però, non presenta verruche e cresce su legno di aghifoglie; al contrario, può essere trovata E. truncata Fr. : Fr., anch’essa munita di verruche e rinvenibile su legno di latifoglie, che, però, ha un aspetto diverso, con basidiomi più piccoli e non confluenti inammassi estesi. Altre specie somiglianti presentano colorazioni più chiare, non nere. |
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Inquadramento:
Note e curiosità: Gli autori da attribuire a E. glandulosa non trovano d'accordo la letteratura. Per giustificare la nostra scelta riportiamo la cronologia degli eventi: Per questa ragione, parte della letteratura considera E. glandulosa un nome da abbandonare e una per la specie qui descritta preferisce utilizzare il binomio E. nigricans (With.) P. Roberts. Tuttavia, considerando la raccomandazione del Codice di utilizzare il più possibile i nomi adottati da Fries, il binomio E. glandulosa può essere "salvato" applicando l'art. 9.10 di Melbourne che indica la possibilità di considerare come origine di un taxon l'opera sanzionatrice. Seguendo questa strada, Fries è l'autore della specie che ha descritto e sanzionato nel 1822 direttamente come E. glandulosa.
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