Agaricus xanthodermus Genev.A. xanthodermus var. lepiotoides Maire - A. xanthodermus var. griseus (A. Pearson) Bon & Cappelli - A. pseudocretaceus Bon - Psalliota xanthoderma (Genev.) Richon & Roze - P. flavescens Richon & Roze prataiolo tossico, prataiolo giallo |
Principali caratteri identificativi: Si identifica macroscopicamente per una combinazione di caratteri che comprende il portamento slanciato, il cappello di forma trapezoidale negli esemplari giovani e con sommità sempre piatta, da bianco a grigiastro, liscio, senza squame, l’anello bianco, doppio, con ruota dentata inferiore, il bulbo basale da arrotondato a marginato sempre ben evidente, le superfici ingiallenti allo sfregamento e spontaneamente negli esemplari adulti, specialmente quelle del gambo, l’odore sgradevole, tipico di tutto il gruppo, definito come di inchiostro o di fenolo. Caratteri microscopici: Al microscopio presenta spore ovoidali, lisce, di colore bruno scuro, anche in massa, con dimensioni medie di 4,5-6,5 × 3,5-4 µm. Habitat e fenologia: A. xanthodermus è una specie abbastanza comune, anche se non la più abbondante del gruppo, specialmente in pianura e nelle zone collinari, rara ad altitudini maggiori. È più facile raccoglierla nei luoghi erbosi, anche incolti, come prati, giardini, parchi e margini di strade, con più probabilità se concimati come oliveti o pascoli. Cresce dall’estate all’autunno, con concentrazione nei periodi più umidi e caldi. Commestibilità: A. xanthodermus è una specie tossica anche se non si registrano casi di elevata gravità. L'avvelenamento da esso provocato è di tipo gastrointestinale (o resinoide) a breve latenza, con i primi sintomi che si manifestano entro le 5 ore dall'ingestione. In caso di scambio con specie commestibili e conseguente utilizzo in cucina, il suo forte odore sgradevole, che si accentua e si espande nell'ambiente durante la cottura, può suggerire qualche dubbio circa il suo riconoscimento. Specie a confronto: A. xanthodermus è uno dei tanti Agaricus
di colore più o meno bianco che potrebbe risultare di difficile
determinazione agli occhi dei meno esperti. È a capo della sezione Xanthodermatei
che annovera una quindicina di specie, tutte tossiche, tra loro
accomunate dalle superfici ingiallenti e dall'odore sgradevole molto
caratteristico. Tra queste citiamo: A. phaeolepidotus (F.H.
Mĝller) F.H. Mĝller, l'unico del gruppo a presentare insieme
decorazioni brune, viraggio della carne sia giallo che rosso e anello
con decorazione bruna a ruota dentata; A. pseudopratensis (Bohus)
Wasser presenta carne fortemente arrossante, portamento robusto con
diametro del cappello maggiore della lunghezza del gambo, gambo
cilindrico o attenuato in basso (senza bulbo) e anello sottile con
doppio bordo; A. iodosmus Heinem. (= A. pilatianus Bohus)
presenta un ingiallimento estremamente intenso e persistente alla base
del gambo, odore forte di iodio che dura anche anni in erbario, anello
rigido (non flessibile) aderente al gambo con tre orli e senza ruota
dentata inferiore, superficie del cappello ricoperta da squame grige,
quasi nere; A. menieri Bon presenta gli stessi caratteri macroscopici di A. iodosmus,
ma se ne differenzia microscopicamente per i cheilocistidi senza parete
rifrangente e mai multisettati, e per l'habitat tipicamente sabulicolo,
costituito quasi esclusivamente dalle dune litoranee dove cresce
semipogeo, profondamente infisso nella sabbia; A. moelleri Wasser (= A. praeclaresquamosus
A.E. Freeman), il più comune e abbondante di tutto il gruppo, presenta
anello che ingiallisce negli esemplari essiccati e cappello ricoperto
da fini squame fibrillose grigie più o meno scure, fino a nere, molto
aderenti e disposte concentricamente, più spaziate tra di loro verso il
bordo, mentre a centro, a volte, restano addensate in una sorta di
calotta scura. |
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Inquadramento:
Note e curiosità: NN
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